Ci sono divani che fanno parte della storia del design che restano eterni nel loro gusto e nel loro stile. Il divano letto Anfibio di Alessandro Becchi progettato nel 1970 è esattamente tutto questo. Progettato negli anni 70 le sue linee e la sua aspirazione ad una fruizione sociale e condivisa degli spazi della zona giorno lo rendono assolutamente contemporaneo. A questo si deve associare la cura dei dettagli anche nella parte trasformabile e l’attenzione per le materie prime che lo compongono.
Scegliere un modello come Anfibio per il proprio soggiorno significa scegliere di inserire nel proprio arredamento un piccolo gioiello che oltretutto è entrato a far parte delle collezioni di numerosi musei internazionali (13 ad oggi tra cui il Victoria & Albert Museum – Londra, la Triennale – Milano e il Vitra Design Museum – Weil am Rhein). Ma questo divano letto è summa di arte e praticità riassunte in alcuni punti fondamentali:
– lo charme e il fascino dell’oggetto cult che resiste alle evoluzioni del gusto;
– gli aspetti tecnologicamente innovativi per la tipologia di prodotto;
– l’estrema versatilità arredativa che unisce notevoli potenzialità scenografiche a una connotazione formale più che disinvolta e giovane che, forse, è il tratto più peculiarmente spiccato del prodotto.
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Dal punto di vista tecnico, infine, sono da segnalare la struttura portante del rullotto mobile in profilato rettangolare di acciaio e l’imbottitura in poliuretano indeformabile ad alta densità ovattato con fibre acriliche termosaldate con tessuto protettivo. Mentre il materasso è ad alto spessore poliuretanico e il rivestimento è in pelle o eco pelle sfoderabile.