Uno dei protagonisti dell’ultimo Salone del Mobile di Milano. La potenza evocativa di Lapis, il nuovo divano componibile modulare di Amura, è fuori discussione. Una visione elegante e invitante, in grado di trasmettere la stessa delicata sensazione di pace che è emanata dai sassi levigati di un giardino zen giapponese.
Disegnato da Emanuel Gargano e Anton Cristell, questo nuovo concept living di Amura propone una nuova interpretazione della relaxing experience. L’uomo e la natura si ritrovano in una dimensione quasi ancestrale.
I vari elementi modulari di Lapis di Amura (che in latino significa “pietra”) traggono evidentemente ispirazione dalla terra: forme organiche irregolari che emergono in maniera quasi spontanea da un selciato, plasmate e rese morbide dalla materna azione della natura. È proprio l’assenza di asperità, la morbidezza generata dalle carezze del tempo, che concede all’uomo un’esperienza di pace e comfort non solo fisico, ma anche spirituale.
Lapis di Amura può assumere varie combinazioni a seconda degli spazi e delle necessità: dalle forme più classiche e tradizionali, a composizioni libere e irregolari.
La pelle o il tessuto per il divano, la pietra per i tavoli bassi, la seta per il tappeto: l’utilizzo di materiali e finiture che richiamano la “naturalità” esaltano la forte componente materica di Lapis di Amura .
I colori sono avvolgenti e rilassanti, con dei toni di grigio che vanno dal tortora del divano, alle nuances più chiare del tappeto, all’intensità profonda della grafite con venature chiare.
L’imbottitura di sedute, schienali e braccioli è in memory foam per un’ottima elasticità, resilienza e indeformabilità.
Un design semplice quello di Lapis, ma al tempo stesso sofisticato, nato dalla ricerca di Amura che non nasconde l’ambizione di un design come sintesi perfetta di forma e funzione.